Contattaci su WhatsApp

Donne e Vie urinarie

list In: Consigli utili Il:

Le vie urinarie possono essere soggette ad infezioni: i batteri, penetrando attraverso l’uretra (il condotto che trasporta l’urina dalla vescica all’esterno), proliferano e si moltiplicano nel tratto urinario.

Di solito questo tipo di infezioni interessa le vie urinarie basse, cioè l’uretra e la vescica. Se non vengono opportunamente trattate possono però diffondersi all’apparato urinario superiore, ovvero agli ureteri (i condotti che trasportano l’urina dai reni alla vescica) e ai reni. Si possono quindi distinguere:

  • cistite, infezione della vescica
  • uretrite, infezione dell’uretra
  • vaginite micotica (candida)

Quali sono le cause? L’ Escherichia coli (E. coli) è il batterio che causa l’ 80% circa di tutte le infezioni negli adulti. Questo batterio è normalmente presente nel colon e, provenendo dalla cute dei genitali e dell’ ano, può penetrare attraverso l’uretra. Le donne sono più suscettibili a queste infezioni perché lo sbocco dell’uretra è vicino alle zone cutanee normalmente popolate dai batteri (ano e vagina).

Altri fattori di rischio sono: utilizzo di dispositivi intra-uterini; patologie che causano un incompleto svuotamento della vescica; anomalie dell’apparato urinario; sistema immunitario compromesso.

Cistite.

E’ l’infezione urinaria più frequente ed il 25% circa delle donne adulte soffre di almeno un episodio all’anno.

Quali sono i sintomi? Dolore e bruciore alla minzione; bisogno impellente di urinare, con sensazione di non aver svuotato del tutto la vescica; eventuale presenza di tracce di sangue; colore torbido e odore sgradevole delle urine; dolore alla parte bassa dell’addome.

La diagnosi si basa sull’analisi delle urine (urinocoltura) ed è possibile eseguire anche un antibiogramma per determinare l’eventuale utilizzo dell’antibiotico più adatto da utilizzare per il trattamento del batterio che è stato isolato, quale responsabile dell’infezione.

Tuttavia, in commercio sono presenti integratori alimentari utili sia a scopo preventivo, per evitare l’insorgere ricorrente dell’infezione, sia in caso di patologia in atto; il trattamento preventivo si consiglia di effettuarlo per 20 giorni a mesi alterni, mentre il trattamento acuto dovrebbe durare almeno 10 giorni.

Quali sono i principali rimedi naturali da poter utilizzare?

  • Cranberry (Mirtillo rosso americano): le proantocianidine (PAC) impediscono l’adesione dei batteri patogeni all’epitelio delle vie urinarie (se si impedisce l’adesione, si impedisce l’infezione). Si devono assumere giornalmente preparati con almeno 36 mg di PAC
  • D-mannosio: zucchero semplice (monosaccaride) che si lega all’ E.coli (si forma una sostanza collosa in cui vengono intrappolate le appendici del batterio e viene così espulso con le urine)
  • Uva ursina: l’arbutina, principio attivo delle foglie, si trasforma nell’intestino in idrochinone, che possiede proprietà batteriostatiche. Questa pianta ha, inoltre, anche azione diuretica. Si consigliano dosi giornaliere di circa 600 mg di arbutina se assunta da sola
  • Fermenti lattici: batteri lattici (in particolare planctarum e paracasei) da utilizzare nel trattamento preventivo e/o curativo delle cistiti ricorrenti, ristabilendo l’equilibrio della microflora intestinale e vaginale (probiotici)
  • frutto-oligosaccaridi (FOS): sono corte catene zuccherine (unità di fruttosio e glucosio) che di solito si ottengono dall’inulina estratta dalla radice di Cicoria oppure con processi biotecnologici dallo zucchero (saccarosio). Si tratta di fibre solubili indigeribili per l’uomo, ma non per la flora batterica, che è in grado di utilizzarle per crescere e moltiplicarsi: per questo sono chiamate fibre prebiotiche. Aiutano a ristabilire un giusto equilibrio intestinale a favore dei batteri “amici”: promuovono selettivamente la loro crescita e la produzione di sostanze che inibiscono lo sviluppo di batteri patogeni.

Vaginite micotica.

La candidosi è un’infezione provocata da funghi (quasi tutti specie di Candida albicans) che colpisce l’apparato genitale; si stima che il 75% circa delle donne sia stata colpita da questa infezione almeno una volta nella vita.

Quali sono i sintomi? Prurito intenso nella zona genitale; bruciore durante la minzione e infiammazione; possibile eritema; caratteristiche perdite bianche, inodori, dal tipico aspetto “a ricotta”; secchezza vaginale.

E quali sono le cause? Terapie antibiotiche; uso di cortisonici; utilizzo di contraccettivi; sistema immunitario compromesso; diabete; stress cronico; da tenere presente, inoltre, che il clima caldo-umido favorisce la proliferazione del fungo.

La diagnosi ottimale prevede l’effettuazione di un tampone vaginale, con il quale viene isolato il lievito responsabile della candidosi in un ambiente di coltura, al fine di individuare l’antimicotico più efficace (antimicogramma). Il metodo microscopico, inoltre, permette di individuare i filamenti (ife) della Candida analizzando al microscopio le secrezioni vaginali.

La candidosi viene curata, di solito, attraverso farmaci antimicotici da assumere per via orale o per uso locale (creme, ovuli, lavande e candelette vaginali, gel). La terapia orale ha durata variabile da 3 a 7 giorni a seconda delle caratteristiche del soggetto infetto, del tipo di medicinale e della forma dell’infezione. E’ altresì importante, nei casi di vaginiti da Candida, che venga trattato anche il partner.

In commercio si possono trovare anche degli integratori alimentari da utilizzare assieme ai farmaci tradizionali:

  • probiotici (in compresse oppure ovuli vaginali), lactobacilli (in particolare rhamnosus, reuteri, acidophilus e fermentum) che rivestono la mucosa vaginale creando un biofilm, che produce un effetto barriera nei confronti dei potenziali patogeni vaginali, in particolar modo quelli della candida. In questo modo viene ristabilito anche l’equilibrio della flora vaginale
  • Tea tree oil, gel vaginale oppure ovuli al 2%; possiede azione antisettica, antifungina ed antinfiammatoria
  • prebiotici, come i frutto-oligosaccaridi
  • Malva fiori e foglie, per uso esterno si utilizza il decotto per fare lavaggi ad azione antipruriginosa, lenitiva ed antinfiammatoria (proprietà delle mucillagini).

Come possiamo prevenire le infezioni del tratto urinario?

  • eseguire una corretta igiene intima, con un detergente a pH 4.5-5
  • lavarsi con un movimento dall’avanti all’indietro, per evitare di trasportare verso la vagina eventuali microrganismi intestinali
  • bere almeno 1 litro e mezzo di acqua al giorno
  • non usare spesso gli assorbenti interni
  • cercare di non indossare spesso capi intimi sintetici e troppo stretti
  • regolarizzare l’intestino
  • in caso di Candida, diminuire l’assunzione di zuccheri, alcolici, carboidrati, lieviti e latticini (producono fermentazione, che a sua volta favorisce l’attività dei miceti)
  • in caso di infezioni, lavare la biancheria intima a 60°C
Domenica Lunedi Martedì Mercoledì Giovedi Venerdì Sabato Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre

Nuovo Registro conti

Hai già un account?
Entra invece O Resetta la password